“Nessuna guerra, nessuna persecuzione politica, ma persecuzione di tipo sessuale”. Ormai hanno capito il giochino, probabilmente opportunamente istruiti dalle coop che li ospitano e che hanno tutto da guadagnare – letteralmente – dalla loro permanenza.
Nei giorni scorsi sono in Polesine sono arrivati diversi nuovi richiedenti asilo marocchini che hanno fatto richiesta d’asilo politico.
In Marocco però non ci sono persecuzioni politiche o religiose, ecco allora che per giustificare la richiesta entra in ballo la persecuzione sessuale. Proprio così, i cinque migranti marocchini si sono dichiarati omosessuali ed hanno spiegato che nel loro Paese non è possibile seguire apertamente le proprie inclinazioni sessuali e che quindi sono stati costretti a lasciare l’Africa per poter sperare di godere anche di questa libertà.
In Marocco sono più perseguitate le donne dei gay, anzi, Casablanca è nota per essere il paradiso dei gay nordeuropei che vanno a caccia.