GOVERNO AUMENTA IVA PER MANTENERE I PROFUGHI: BOOM SPESE PER HOTEL

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«Il deciso incremento dei flussi e delle presenze (di sedicenti profughi in hotel Ndr) a fine 2016 si riflette nei dati oggi disponibili, che aggiornano al rialzo le stime presentate nel Documento Programmatico di Bilancio», si legge nel documento di Economia e finanza approvato dal governo.

«In base ai dati attuali, le operazioni di soccorso, assistenza sanitaria, alloggio e istruzione per i minori non accompagnati sono, al netto dei contributi dell’Ue, pari a 3,6 miliardi (0,22 per cento del PIL) nel 2016 e previste pari a 4,2 miliardi (0,25 per cento del PIL) nel 2017, in uno scenario stazionario». Cifre attese e, fino a ieri, citate come scenario peggiore. Ma il Def aggiunge dell’altro. «Se l’afflusso di persone dovesse continuare a crescere la spesa potrebbe salire nel 2017 fino a 4,6 miliardi (0,27 per cento del Pil)».

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Ci sono quindi in ballo spese extra per 400 milioni di euro. Quanti ne dovrebbe portare la stretta sulle accise prevista dalla manovra che sta per essere approvata dal governo. E in ogni caso, la spesa per migranti potrebbe superare per 1,2 miliardi il valore complessivo della manovra stessa, cioè quei 3,4 miliardi chiesti dalla UE proprio per rientrare dalle spese per fancazzisti.

E quindi via all’aumento delle tasse:

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Per il 2018, ad esempio, l’aumento dell’Iva diventa sempre più probabile. Il Documento di economia e finanza ha messo nero su bianco un deficit per il 2018 al 1,2%. Impossibile ottenere un risultato del genere senza aumentare almeno di uno o due punti l’aliquota ordinaria dell’Iva, oggi al 22%. Oppure, meno realisticamente, applicando alla lettera la clausola di salvaguardia fino ad oggi sempre sterilizzata, quindi portando l’imposta su beni e servizi al 25% nel 2018 e al 25,9% l’anno successivo.