Italiani finti, cittadinanza venduta a 300 calciatori brasiliani: arresti

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Dietro compenso di denaro hanno consentito a circa 300 cittadini brasiliani, tra cui calciatori militanti nelle massime divisioni dei campionati italiano, francese e portoghese, di ottenere la cittadinanza italiana in virtù dello ius sanguinis, senza però avere i requisiti previsti dalla legge e aggirando i vincoli di tesseramento. I Carabinieri di Castello di Cisterna (Napoli) hanno arrestato il responsabile dell’ufficio di Stato civile di un Comune del Napoletano e il titolare di un’agenzia di pratiche amministrative.

Tra i 300 nomi di cittadini brasiliani ne spiccano 7 di calciatori professionisti, tra cui Bruno Henrique, centrocampista del Palermo. Impegnati in campionati europei anche Gabriel Boschilia, talento del Monaco, club del Principato che disputa il massimo campionato francese, e Daniel Vancan, del Gil Vicente, club di Barcelos che milita nella seconda serie del campionato portoghese.

Gli altri 4 calciatori giocano in Brasile: si tratta di Eduardo Colcenti Antunes, detto «Eduardo Sasha» e Gustavo Henrique Ferrareis, detto «Gustavo», entrambi dell’Internacional di Porto Alegre, Eduardo Henrique, in prestito all’Internacional, e Guillherme Lazaroni del Red Bull Brasil.

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Sono invece 10 i giocatori di «futsal», il calcio a 5, coinvolti nell’indagine. I giocatori brasiliani di calcio a 5 militano tutti in squadre italiane, ben 6 in particolare nell’under 21 del Kaos Futsal Asd di Ferrara, club la cui prima squadra milita nella Serie A di calcio a 5. Si tratta di Luan Fiuza, Mateus Garcia, Figliero Da Silva, Lucas Baroni, Guillherme Zonta e Tiago Fortuna De Lemos.

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Gli altri nomi sono quelli di Luis Turmena, calciatore del Real Rieti (serie A), Matias Rosa del Pescara Calcio a 5 (serie A), Marcelo Henrique Urio del Real Rogit, club di Rossano (Cosenza) che milita in serie B, e Giovanni Darelli, del Ferentino (serie B).

Non è molto diverso da quello che fa lo Stato dando la cittadinanza a chiunque la chieda solo perché ha vissuto in Italia una decina d’anni o ha sposato, magari per finta, un italiano.

La cittadinanza italiana tra i calciatori sudamericani è ambita, perché permette di giovare in UE come ‘comunitario’.