Guardia giurata sventa rapina, a processo per lesioni

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Guadagna meno di 600 euro al mese. Fa il suo lavoro seriamente con professionalità. Sventa un taccheggio, trasformatosi in aggressione e rapina, ma invece di essere ringraziato viene indagato dalla procura di Genova per lesioni. Ora i tre rapinatori, un uomo e due sudamericane, rischiano una condanna dai tre ai dieci anni e l’addetto alla vigilanza che ha sventato il furto si trova sul banco degli imputati insieme a loro, rischiando una pena fino a sette anni.

L’episodio risale all’aprile 2013. All’Oviesse di via Rivarolo il terzetto di malviventi avrebbe rubato alcuni capi di abbigliamento, ma era stato pizzicato dall’addetto alla vigilanza (disarmato): un 35enne magro, alto circa un metro e settanta.

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Dopo avere avvertito il 112 dei carabinieri, il vigilante si era spostato sul piazzale antistante il negozio per non perderli di vista. A quel punto, secondo la testimonianza, aveva chiesto ai tre di tornare indietro per l’identificazione, ma il rapinatore lo aveva aggredito, stringendolo in una morsa alle spalle e bloccandolo, tanto da ferirlo e fargli cadere gli occhiali per terra.

L’addetto riusciva a liberarsi a stento dalla morsa mentre arrivavano i militari di una pattuglia del Radiomobile, che trovavano la refurtiva all’interno della borsa della moglie del rapinatore. Inoltre, la sudamericana, durante il controllo, rifilava uno schiaffone allo sfortunato vigilante “in presenza dei carabinieri”.

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Come spesso accade in procura, il pm, anziché credere al genovese aggredito e stare dalla parte delle persone oneste che si difendono, con una sconcertante decisione ha ritenuto fondate e quindi non ha archiviato le due querele presentate dal legale dei rapinatori. Il ladro ha denunciato di avere ricevuto un pugno all’occhio dall’addetto alla sicurezza “armato di un mazzo di chiavi” dopo l’aggressione. La moglie sudamericana ha denunciato di essere stata afferrata per un braccio.