La Giunta comunale di Venezia ha approvato una delibera che limita l’esercizio di attività non compatibili “con le esigenze di salvaguardia del decoro e delle tradizioni di Venezia”: nel mirino le attività di vendita e di produzione di prodotti alimentari nelle aree di maggiore afflusso turistico della città storica e delle isole di Murano e Burano, “le cui modalità di preparazione e vendita siano finalizzate al consumo su pubblica via”.
Interessati al provvedimento sono soprattutto le famigerate attività di kebab che non solo finanziano il terrorismo islamico, ma degradano la nostra cultura a suk mediorientale. Il provvedimento parte dal presupposto che a Venezia, città patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco dal 1987, vada dato valore al commercio di prossimità e ad una rete di vendita nel segno di decoro e tradizione. E i Kebab sono indecorosi. Ora vietate anche i camerieri kosovari.
Tra parentesi: Venezia non è ‘patrimonio della umanità’, è patrimonio della cultura italiana. E’ una delle massime espressioni della cultura italiana. La cosiddetta ‘umanità’ non c’entra.