I cuckold di Milano portano donne e bambini dai profughi

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I CENTRI SOCIALI E ATTEMPATI EX SESSANTOTTINI GOZZOVIGLIANO CON I LORO COLLEGHI FANCAZZISTI DELL’ALTRA SPONDA DEL MEDITERRANEO A SPESE DEI CITTADINI

È iniziato un fine settimana di festa in onore dei fancazzisti africani ospitati a spese dei contribuenti alla caserma Montello di Milano.
Organizzata da cuckold locali, questa mattina alle undici è iniziata la festa “Libera Montello-Oltre i muri”. Per l’occasione, in Montello si sono ritrovati anche gli ospiti di altri centri: Zoia, Mabretti e Bresso.

I primi costretti ad incontrare i fancazzisti sono stati i bambini della scuola Rinnovata Puecher che hanno dovuto anche preparare uno spettacolo musicale in onore dei loro nuovi padroni.

“E’ un evento storico: la caserma è aperta liberamente a tutti – racconta Antonella Barranca, una delle esagitate di un centro sociale locale – Abbiamo pranzato insieme e, al parco di via Toledino in fronte alla caserma, i migranti hanno tenuto un’assemblea con avvocati esperti nel tema. Senza intermediari, hanno preso la parola raccontando in prima persona le difficoltà alla cittadinanza, rivendicando i propri diritti”.

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Ci sarebbe lavoro, tanto, per esperti in psichiatria.

“L’ennesima festa dei centri sociali e dei migranti, supportati dal Comune, non rappresenta assolutamente il quartiere e chi ci abita. Ieri abbiamo volantinato in zona esprimendo il nostro dissenso per l’ennesima festa pro accoglienza, non condivisa da chi veramente abita qui”. È quanto si legge in una nota del comitato di residenti “Giù le mani dalla Montello”. “Mentre i centri sociali invitano alla festa “compagni” di altre zone, chi abita qui oltre a subire la scelta non condivisa della caserma ai migranti e non alla polizia, deve anche sopportare i disagi di questa festa. Mentre il nostro comitato non ha mai avuto il permesso di entrare nella caserma, qui organizzano raduni di propaganda, blindando la zona e togliendo pure parcheggi per due giorni ai residenti – prosegue il comitato di zona 8 – Ci sentiamo cittadini di serie b: le promesse sul numero dei migranti nella caserma e sui tempi della riconsegna alla polizia vengono continuamente disattese, il Sindaco non ci ha mai incontrato, i presidi della polizia locale sono scomparsi, gli ospiti in caserma bivaccano spesso in giro, i centri sociali sono diventati padroni della nostra zona. Noi rivogliamo il nostro quartiere, vogliamo essere ascoltati dal Comune, vogliamo avere gli stessi diritti e le stesse concessioni che sono stati garantite ad altri, vogliamo una zona sicura e non diventare il crocevia delle manifestazioni pro accoglienza che tra l’altro non condividiamo assolutamente pensando sia più importante garantire aiuti e sostegno ai tanti italiani in difficoltà. Invece che feste inutili vogliamo che la caserma sia destinata alla polizia nel più breve tempo possibile”.

Dello stesso avviso alcuni consiglieri comunali e regionali. “L’iniziativa di oggi alla caserma Montello è servita a ripetere lo stesso copione in scena da mesi. Le porte della Montello sono state sì aperte, ma ai centri sociali e alla sinistra radicale che plaude e sostiene l’arrivo a Milano e Lombardia di decine di migliaia di richiedenti asilo. Oltre i muri, infatti, il nodo del problema è che non ci sono solo gli slogan bolsi dei centri sociali, ma un numero consistente di clandestini – ha dichiarato Riccardo De Corato, capogruppo di Fdi An in Regione – Da parte nostra non c’è nessuna remora a trattare l’argomento, purché i comitati dell’accoglienza ricordino che persino il Commissario europeo per le migrazioni Dimitris Avramopoulos ha affermato che almeno l’80% dei migranti che sbarcano in Italia dal Mediterraneo centrale, sono clandestini e non profughi e che per questo motivo non s’intende cambiare i criteri delle nazionalità da ricollocare. Di fronte a questa evidenza ufficiale vorremo sapere se anche oggi, dopo questa stucchevole iniziativa, Sala, Majorino e il Prefetto saranno finalmente consapevoli del fatto che stanno riempiendo, a spese dei contribuenti, Milano e i comuni limitrofi di clandestini. Perché non possiamo confondere l’accoglienza con l’esigenza di rimandare a casa i clandestini, ossia i richiedenti asilo senza titolo a rimanere a Milano, in Lombardia o in Italia. Qundi interrompiamo i flussi, rimpatriamo e poi sediamoci pure al tavolo a parlare di come usare una caserma nel cuore di Milano o come organizzare l’accoglienza”.

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“Noi, con i milanesi che vivono nella zona e con quelli che pretendono maggior sicurezza in città, festeggeremo a gennaio. Sempre che il sindaco Sala e il ministro Minniti siano di parola e ci diano la possibilità di aprire il cantiere per la realizzazione della nuova sede della Polizia, fortemente voluta da Regione Lombardia”, ha spiegato Viviana Beccalossi, l’assessore al Territorio, Urbanistica, e Città metropolitana, ricordando come “questa struttura sia al centro di un progetto che prevede la realizzazione della “Cittadella della Sicurezza” e, a cascata, l’acquisizione dell’Università Cattolica della Caserma Garibaldi di piazza Sant’Ambrogio e al trasferimento delle funzioni operative, ora svolte dal ministero della Difesa, presso la Caserma Santa Barbara di piazzale Perrucchetti. Mentre il sindaco Sala, l’assessore Majorino e tutto il centrosinistra sono felici di ballare e cantare con gli immigrati, noi, anche alla luce delle recenti notizie sull’arrivo di nuovi profughi o presunti tali a Milano, non vorremmo che feste come questa siano il funerale della nuova sede della Polizia. E non nascondiamo grande preoccupazione che il progetto della “Cittadella della Sicurezza”, che prevede l’inizio dei lavori a gennaio, possa saltare”.