Altre 2 banche salvate con soldi pubblici, una ha rubato soldi a un cieco – VIDEO

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La Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno comunicato al Mef, Banca d’Italia e Bce l’intenzione di accedere alla ricapitalizzazione precauzionale. La decisione dei Cda delle due banche venete è arrivata il giorno dopo l’invio delle lettere con le quali – separatamente ma con gli stessi contenuti – hanno spiegato alla Bce i motivi per i quali i due istituti hanno intenzione di chiedere l’aiuto di Stato per risanare i bilanci e procedere alla fusione.

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Pertanto, si legge in un comunicato, le banche “nell’ambito delle modalità di reperimento dei capitali necessari ad implementare la citata ricapitalizzazione”, hanno comunicato al Mef, Banca d’Italia e Bce l’intenzione di “accedere al sostegno finanziario straordinario e temporaneo da parte dello Stato italiano (“ricapitalizzazione precauzionale”)”. La cifra di cui si parla non è stata indicata, in attesa delle decisioni della Bce: ma da tempo si parla di circa 5 miliardi per ciascuna delle due banche

Quindi i soldi dei contribuenti andranno a salvare banche che hanno distrutto la vita a migliaia di persone. Tra le quali Tino, che è cieco e ora senza risparmi.

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E il dramma è che non abbiamo scelta, perché altrimenti salterebbe il sistema bancario: le banche, oltre ad un sacco di altri privilegi, tra i quali quello di creare moneta ex nihilo, hanno anche quello di essere sempre salvate altrimenti salta tutto.

Per comprendere questo concetto, si deve sapere che in tutte le economie moderne, la banca centrale non controlla la creazione di moneta ex-nihilo, che si verifica ogni qualvolta una banca commerciale apre una linea di credito: quando una banca vi concede un mutuo, crea denaro dal nulla segnando un numero.

La banca centrale può solo cercare di influenzare l’offerta di moneta, con i suoi strumenti di politica monetaria. Interviene quindi in modo indiretto: ovvero con un effetto ‘ritardato’ che può arrivare fuori tempo.

In questo modo viene leso un diritto del Sovrano, che in teoria, nelle democrazie, sarebbe il popolo: quello di battere moneta. Attualmente, invece, paghiamo i soldi che vengono creati a nome nostro. E’ qualcosa che non ha eguali nella natura e nella Storia.