Milano, Sala invita in città altri 150 finti profughi

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Non contento dell’attuale situazione di degrado, il coltivatore di banani Sala, sindaco a tempo perso di Milano, ha deciso di aderire al piano ci colonizzazione a lungo termine – Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) – con una delibera approvata il 10 marzo dalla giunta. Di conseguenza offirirà accoglienza ad altri 150 fancazzisti, questa volta ‘minori stranieri non accompagnati’, che tutti noi sappiamo bene essere adulti che si fingono 17enni con la complicità delle coop che possono ottenere rimborsi doppi. Costo: quattro milioni all’anno per tre anni, 12 milioni di euro a spese dei contribuenti italiani.

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Entro il prossimo 31 marzo l’amministrazione presenterà il suo progetto relativo all’accoglienza in favore di 150 minori stranieri non accompagnati: 25 dei 150 posti previsti saranno messi a disposizione di minorenni vulnerabili, 10 saranno esclusivamente per ragazze; 15 posti, in appartamenti condivisi, saranno riservati a neo-maggiorenni già inseriti nel sistema Sprar per l’accoglienza nei successivi sei mesi dal compimento della maggiore età. Perché mentre abbandoniamo i nostri figli al loro destino, i figli degli altri, da bravi cuckold, li ‘accompagniamo alla maggiore età’, presunta.

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L’accoglienza sarà di tipo integrato, quindi non solo relativa a interventi materiali di base come vitto e alloggio (propria dei “centri di accoglienza straordinaria”) ma comporterà servizi di inclusione sociale: «Con l’adesione al bando – spiega l’assessore alle politiche sociali degli immigrati, il cuckold Pierfrancesco Majorino – il Comune amplia la sua capacità di accoglienza di minori stranieri non accompagnati, una presenza cresciuta notevolmente negli ultimi anni anche in ragione dell’intenso flusso migratorio che ha portato a Milano, in grande numero, anche adulti e famiglie». E lui ne fa arrivare altri. Geniale.

L’accoglienza avverrà in centri Sprar dedicati ai minori sulla base di quanto già si sta facendo con l’esperienza avviata lo scorso luglio nella struttura comunale di via Zendrini, con la collaborazione di Progetto Arca e Albero della Vita. La domanda di adesione che il Comune presenterà entro il 31 marzo conterrà un progetto comprendente una serie di azioni: mediazione linguistico-culturale, insegnamento della lingua italiana e inserimento scolastico, tutela psico-socio-sanitaria, orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativo e sociale, orientamento legale.

Tutto per i figli che i fancazzisti ci inviano dall’Albania.