BRESCIA: QATAR ESIGE GRANDE MOSCHEA IN CITTA’

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Un’invasione. Ci sono 10 mila islamici nella sola Brescia: «In Provincia ci sono 23 centri islamici, quasi tutti non regolamentati e nati così per necessità: ogni volta la comunità musulmana ha chiesto i permessi per realizzare strutture religiose in regola ma la risposta è sempre stata negativa. I musulmani, così come i cristiani, hanno bisogno di pregare e visti i dinieghi si trovano costretti a affittare magazzini e capannoni adibendoli a centri islamici».

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Il grido di guerra di uno degli occupanti, Jamel Hemmadi, presidente del centro di via Corsica, tra i principali d’Italia e appartenente alla famigerata Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche italiane), emanazione dei Fratelli Musulmani, gruppo terrorista.

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Durante la sua ultima visita a Brescia, il fratello dell’emiro del Qatar – grande finanziatore del terrorismo islamico – ha promesso investimenti per milioni di euro se il Comune darà l’ok alla costruzione di una grande moschea comprensiva di minareto. Sull’esempio di quanto è avvenuto in Francia, per ogni euro speso nella struttura religiosa la Qatar Foundation darebbe quasi altrettanto al Comune come tangente, sotto forma di oneri di urbanizzazione. E magari anche qualche Rolex.

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«Vorremmo comprare e ristrutturare la cascina abbandonata davanti alla Fiera di Brescia (10mila metri quadri ma a destinazione commerciale, parte dell’area è di proprietà di Draco-Lonati ndr ): potremmo creare una moschea splendida che ospiterebbe i fedeli nordafricani (I pakistani, che parlano in urdu, si trovano in via Volta), darebbe lustro a tutta la città».

I nostri politici ci stanno vendendo. L’unica opzione è la rivolta e la cacciata degli islamici dalle nostre terre.