Il procuratore di Lodi Domenico Chiaro, che in serata, insieme al pm Laura Siani, ha deciso di iscrivere Cattaneo nel registro degli indagati per omicidio volontario. Una decisione, dice, presa “a sua garanzia”.
Il ristoratore ha trascorso la mattinata in ospedale, dov’e stato medicato per una ferita alla mano destra, e nel pomeriggio è stato interrogato dal pm Siani nella caserma del comando provinciale di Lodi “nella forma più garantita per l’indagato – ha aggiunto il procuratore Chiaro – alla presenza del suo difensore”.
Il ristoratore 67enne resterà a piede libero. “I ladri hanno tirato la canna del fucile che avevo tra le mani ed è partito un colpo”, è stata la spiegazione che ha cercato di dare. Una versione che però “non collima” con quella del figlio Gian Luca, presente quando il padre ha sparato. Proprio per chiarire tutte le “apparenti contraddizioni è stato necessario indagarlo”, ha aggiunto il procuratore Chiaro, precisando che l’articolo 52 del codice penale, che disciplina a legittima difesa, “non autorizza a sparare sempre a chiunque”.
Non solo abbattono i muri alle frontiere, ti impediscono anche di difenderti in casa tua. In una società libera, se qualcuno entra in casa tua, tu spari. E se lui muore, è un delinquente sfortunato, non una vittima.