Prefetto conferma arrivo profughi in zone terremotate: “Ma processo sarà graduale”

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STUPRO GRADUALE – “I richiedenti asilo che sono previsti in arrivo nei 9 comuni dell’area nord (compreso Finale Emilia che si è opposto) – ha affermato e confermato il Prefetto – sano circa 213. Numero definito sulla base della ripartizione nazionale. Inizieranno in maniera ‘graduale’, con modalità di accoglienza che saranno gestite dal privato che si aggiudicherà l’appalto in stretto rapporto con i comuni. Sarà subito possibile attivare delle forme di lavoro non retribuito che non andranno sicuramente in competizione con lavoratori del territorio dove l’occupazione è ancora orientata in settori più specializzati che l’andare a gestire il verde pubblico o rifiuti. L’intervento di accoglienza non inciderà, perchè viaggerà su binari diversi, sulla ricostruzione”.

Osceno. L’incontro avvenuto l’altra nella seduta straordinaria del Consiglio dell’Unione dei comuni dell’area nord, sull’emergenza fancazzisti. Il Prefetto Patrizia Paba ha incontrato i 9 sindaci dell’Unione: gli 8 primi cittadini PD hanno ribadito la loro approvazione per l’arrivo dei fancazzisti nelle zone ancora da ricostruire e il Sindaco di Finale Emilia il proprio no.

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“Siamo di fronte al nulla assoluto. Il Prefetto ha parlato di una situazione lontana dalla realtà perchè la situazione è davvero altra e di grande difficoltà” – ha affermato il Consigliere Boetti di Finale Emilia. “Ci sono ancora degli agricoltori nei moduli abitativi provvisori e la ricostruzione è ferma al 40%. Prima di bisogna dare risposta a questa gente, ai cittadini che hanno perso il lavoro e che si trovano in condizione di indigenza” – ha affermato il Consigliere Bergamini.

“Il Presidente della provincia Muzzarelli aveva dichiarato a luglio che i comuni terremotati avrebbero dovuto essere esclusi dalla ripartizione. Oggi scopriamo che non è così e che i sindaci del PD si sono chinati al volere della Prefettura e ad una decisione imposta” – ha ribadito il Consigliere Platis. “E per questo troppo, ad oggi, non sappiamo come verranno distribuiti, quale il potere decisionale del soggetto gestore che vincerà l’appalto rispetto a dove collocare i richiedenti asilo. Non sappiamo, perchè il Prefetto non ha saputo dirlo, quanti richiedenti asilo hanno visto riconoscersi lo status di rifugiato, quanti sono rimasti irregolari e quanti di questi sono stati allontanati. Stiamo ancora gestendo gli extracomunitari accolti dal 2011 e che ci sono costati 260 mila euro. Ricordiamo che nella sola Mirandola ci sono ancora 900 persone che ricevono il contributo di autonoma sistemazione perchè sono ancora fuori dalle loro case ed anziani a cui vengono chiesti anche 20-30 mila euro per potere accedervi di nuovo, a titolo di quota parte per completare il 100%. E anche per questo è giusto dire no ad un provvedimento imposto che peserà per forza di cose su unerritorio che ancora sta facendo i conti con una emergenza che non è ancora finita”

“Ribadisco il mio no per un semplice motivo. Questa è una decisione calata dall’alto, senza un reale confronto, e per questo inaccettabile. Per questo non ho partecipato al secondo incontro col Prefetto, perchè non c’era nulla da dire. Sia nel metodo che nel merito perchè prima io voglio continuare a dare risposte ai cittadini che hanno bisogno, che hanno perso lavoro, che sono in difficoltà. Io ribalto la situazione. Abbiamo perso una buona occasione per affermare un fronte compatto di sindaci capace di dire no. Voglio ricordare che le richieste di aiuto sono raddoppiate e a queste voglio dare risposta. Perchè i servizi sociali sono oberati di lavoro e non è vero che la gestione dei richiedenti asilo non peserà sui servizi sociali e sull’aiuto a situazioni di difficoltà che sono ancora di emergenza”