Una ‘studentessa’ ghanese di 18 anni si sente male a scuola: una professoressa chiama il 118 e l’ambulanza la porta in ospedale, al San Bortolo, dove si scopre che la ragazza stava abortendo per la quarta volta.

La giovane era la quarta volta che abortiva: le altre tre quando era minorenne, sempre con lo stesso fidanzato, che dopo l’ultimo episodio l’aveva lasciata.

Scoperto di essere incinta, la ragazza aveva assunto una decina di pasticche di un farmaco contro gli spasmi addominali, che in quantità provoca le interruzioni di gravidanza e che è spesso usato dalle prostitute. In passato era stata curata e denunciata dalla polizia per procurato aborto. Ieri è stata condannata in tribunale a 15 giorni di reclusione.

Il metodo è consigliato in rete da siti femministoidi:

https://www.womenonwaves.org/it/page/702/how-to-do-an-abortion-with-pills–misoprostol–cytotec

Dove si spiega anche come procurarselo, nonostante sia un metodo non consentito in Italia proprio perché pericoloso. Ci sarebbe poi la questione dei bambini non nati, ma loro non hanno voce.