“Gravi violazioni delle regole della struttura che li ospita a Genova, minacce ad operatori e responsabile, rifiuto alla partecipazione ad attività previste dal progetto di integrazione, opposizione al trasferimento in altro centro, ma anche ripetuti episodi di insubordinazione”.
Queste, in sintesi, le accuse rivolte a due richiedenti asilo africani dalla cooperativa sociale che ha gestito la loro permanenza in Italia, che però, secondo i giudici del Tar della Liguria, non sarebbero sufficienti per legittimare gli atti con cui il Prefetto aveva revocato il “diritto all’accoglienza”. Uno dei migranti, presunti violenti, è originario del Togo, l’altro della Nigeria.
Il Tar della Liguria, accogliendo i ricorsi dei due migranti, oggi ha stabilito che la revoca è illegittima senza una preventiva comunicazione agli interessati dell’avvio del procedimento “in assenza di particolari esigenze di celerità”. I provvedimenti del Prefetto di Genova, quindi, sono stati annullati ed il Ministero dell’Interno (noi) è stato condannato a pagare le spese di giudizio (mille euro per ciascun procedimento).
I Tar sono una barzelletta. Le poche volte che un prefetto agisce in termini di giustizia, arriva il magistrato di turno a sradicare anche quella. E’ tutto da rifare. E comunque: che diavolo ci stanno a fare due ‘profughi’ da Togo e Nigeria?