Una pagina Facebook segreta in cui i marines statunitensi pubblicavano foto rubate delle college soldatesse nude per poi scambiarsi commenti osceni.
È l’ultimo scandalo che ha investito il corpo militare a stelle e strisce e su cui sta investigando il dipartimento della Difesa. I responsabili rischiano la corte marziale.
Si chiama “Marines United” la pagina facebook segreta, ora messa offline, che ha scatenato l’ennesima bufera sul corpo dei marines, più volte colpito da scandali e accusato di abusi contro le donne. Le immagini di nudo, non si sa ancora se sottratte alle soldatesse o scattate con l’inganno, sono state diffuse sul social network dai colleghi uomini del corpo dei Marines e della marina britannica.
Lo scandalo, esploso dopo la denuncia di The War Horse, l’ong guidata dall’ex marine Thomas Brennan che è stato sommerso da insulti e minacce, è solo l’ultimo di una lunga serie. Secondo i dati del Dipartimento della Difesa, nel 2011 le denunce per casi di violenza nel corpo dei Marines sono state 3.192, l’un per cento in più dell’anno precedente. Ma i casi denunciati costituiscono solo la punta dell’iceberg: il Dipartimento stima che l’86% delle vittime scelga il silenzio. Dati corroborati anche da un sondaggio condotto dal Pentagono che ha rivelato che nel 2010 il numero reale di aggressioni ha superato i 19 mila casi. In proporzione la maggior parte delle vittime sono donne, ma in numeri assoluti i più colpiti sono gli uomini.
Chi l’avrebbe mai detto, che mettere giovani donne in promiscuità con giovani uomini avrebbe causato simili vicende. Davvero ‘incredibile’. Per non parlare dell’arrivo di trans e gay dichiarati, Putin è terrorizzato.