Magistrato condanna Salvini: Vietato definire clandestini i clandestini

Vox
Condividi!

TRIBUNALE DI MILANO CONDANNA LEGA NORD: “SBAGLIATO USARE IL TERMINE CLANDESTINI”

fact_iconDefinire ‘clandestini’ i richiedenti asilo, e’ una “espressione discriminatoria”. E’ la bizzarra sentenza del giudice della prima sezione civile di Milano che ha condannato la Lega di Saronno a risarcire con 5 mila euro ciascuna due associazioni che parassitano i contribuenti italiani (Naga e Asgi difese dagli avvocati Alberto Guariso e Livio Neri) che avevano presentato ricorso. Per quale motivo poi si debba risarcire chi non è parte in causa è da ricondurre al solo fatto che i magistrati gozzovigliano con tali associazioni. Sono la stessa entità parassitaria.

La vicenda:

Vox

SALVINI A PROCESSO PER QUESTI MANIFESTI – FOTO

“La sentenza del giudice della prima sezione civile del tribunale ordinario di Milano, che ha condannato un manifesto a Saronno della Lega Nord ‘per il carattere discriminatorio e denigratorio dell’espressione clandestini’, è una sentenza che distorce la realtà”, dichiara l’on.Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e segretario della Lega Lombarda-Lega Nord. “Dei 181 mila immigrati approdati in Italia nello scorso 2016, secondo i numeri forniti dal ministero degli Interni, appena un migliaio erano siriani in fuga dalla guerra e di questi 181 mila solo due terzi, circa 123mila, hanno presentato domanda di asilo, mentre quasi 60mila non l’hanno nemmeno presentata confermando nei fatti di essere irregolari. Delle 123 mila domande di asilo presentate ben il 56% sono state respinte, confermando lo status di irregolari e dunque di clandestini di circa 65mila immigrati cui si aggiungono i 60mila che non hanno presentato la domanda: in tutto 125mila clandestini su 181mila. Oltre due terzi. Non solo, delle 123 mila domande esaminate solo il 5% dei richiedenti asilo ha ottenuto il riconoscimento dello status di profugo mentre un altro 35% ha ottenuto una protezione sussidiaria, per ragioni umanitarie o di salute, pertanto non si tratta di profughi ma di immigrati temporaneamente accolti. Pertanto alla luce di questi numeri, con più di 125mila immigrati clandestini sui 181 mila arrivati in Italia nel 2016, e appena un 5% di loro riconosciuti come profughi, non comprendiamo dove si riscontri il carattere discriminatorio o denigratorio dell’utilizzo del termine clandestini quando due terzi di loro, come verificato dalle commissioni giudicanti, sono appunto dei clandestini. Pertanto noi andremo avanti a definirli tali”.