Lo strano caso di Rodrigo, che ora si fa chiamare Tiffany

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Tiffany Pereira de Abreu, brasiliana classe 1970, approdata quest’anno nella squadra di pallavolo di Palmi, profondo sud della penisola, per partecipare al campionato di serie A2 femminile. Notata subito per le sue doti, esperienze nei campionati francesi, olandesi, spagnoli, belgi, Tiffany però, fino a poco prima di arrivare in Italia, si chiamava Rodrigo ed in tutti questi paesi aveva sempre giocato nelle squadre maschili. Il che non è passato, ovviamente, del tutto inosservato. Soprattutto considerate le sue prestazioni: nell’ultima partita casalinga, disputata presso il palazzetto Mimmo Surace contro la squadra di Trento e vinta per 3 a 1 proprio dalla squadra di casa che l’ha schierata in campo, infatti, Tiffany ha giocato per 75 minuti ed ha realizzato ben 28 punti. Una media del 48% in offensivo pari a 25 punti in attacco su 52 palloni toccato: una risultato ottimo, confermano gli addetti ai lavori. Un risultato certamente dovuto ai suoi 194 cm di altezza ed alla sua prestanza, che naturalmente la pallavolista possiede proprio grazie all’esser nato Rodrigo e non Tiffany.

Entra in campo e travolge gli avversari: Tiffany, però, è nata Rodrigo

Per i media di distrazione di massa è normale. Per loro ora è una ‘femmina’. Inutile spiegare loro che tutte le operazioni del mondo non possono rendere un uomo una donna o viceversa. Solo farlo sembrare tale.

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Ma del resto sono gli stessi media che fanno questi paragoni:

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Quindi hanno la credibilità di un ubriaco che fa il bagno in un’otre di vino.

Ultima considerazione: il Brasile è al contempo il Paese con più transessuali e con più mulatti al mondo. Non è un caso che la confusione sessuale si accompagni a quella razziale e che la grande parte dei transessuali sia mulatta.

Deve esserci una sorta di confusione nella combinazione genetica che porta a questi esiti. Ma anche questo: non osate notarlo.