Starbucks circonda il Duomo di banani, gli spacciatori si sentiranno a casa

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In piazza Duomo a Milano sono stati piantati banani e palme. Il progetto di ‘africanizzazione’ ambientale è a cura dei venditori di ciofeca di Starbucks:

banani

L’intento è chiaro. Far sentire gli spacciatori a casa.

In Spagna la mobilitazione contro chi vuole assumere sedicenti profughi low-cost al posto di locali è già iniziata:

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SPAIN: Citizens protest Starbucks’ decision to hire 10,000 (Muslim) refugees by turning Starbucks into “STARBURKA”

Con la scusa di protestare contro il decreto esecutivo, che bloccava gli ingressi degli immigrati da sette islamici, Starbucks decise di assumere diecimila profughi. Il motivo reale è risparmiare. Seguendo la strada di Farinetti e la sua Eataly.

Un piano che riguarderà i punti vendita di tutto il mondo e che sarà realizzato nei prossimi cinque anni. “Bisogna costruire ponti – ha commentato il fondatore Howard Schultz – non muri con il Messico”.

“Ci sono più di 65 milioni di cittadini del mondo riconosciuti come rifugiati dalle Nazioni unite e noi stiamo definendo piani per assumerne 10.000 nei prossimi cinque anni nei 75 paesi del mondo dove è presente Starbucks”.

Le multinazionali amano i profughi, sono il loro esercito di riserva per ‘calmierare’ i salari.