DOMANDA: COME PUO’ CONTINUARE A FARE IL MINISTRO?
La Procura distrettuale di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio di 18 persone per turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta sulla concessione dell’appalto dei servizi, dal 2011 al 2014, al Cara di Mineo, e per reati amministrativi del Sol.Calatino Tra loro il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione, in qualità di soggetto attuatore del Cara, insieme con il suo grande accusatore Luca Odevaine, il sindaco di Mineo, Anna Aloisi, ex presidente del consorzio dei Comuni “Calatino Terra d’ Accoglienza”; l’ ex direttore del consorzio, Giovanni Ferrera; gli ex vertici dell’ Ati interessati.
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La notizia, pubblicata dal quotidiano La Sicilia, ha trovato conferme in fonti giudiziarie impegnate nell’inchiesta. L’udienza preliminare è stata fissata per il 28 marzo prossimo, davanti al Gup Santino Mirabella. La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dai sostituti Raffaele Vinciguerra e Marco Bisogni.
Tra i destinatari Luca Odevaine, in qualità di presidente della commissione per l’assegnazione della gara d’appalto, il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione, il sindaco di Mineo Anna Aloisi e un soggetto giuridico, il Consorzio Sol Calatino.
Al centro dell’inchiesta, nata da una costola di Mafia Capitale, un appalto da quasi cento milioni per il Cara di Mineo. La Procura ipotizza a vario titolo i reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, entrambe finalizzate ad acquisire vantaggi elettorali; turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Tra gli indagati anche Giovanni Ferrera, ex direttore del consorzio di comuni “calatino Terra d’accoglienza”; Paolo Ragusa, presidente del consorzio Sol Calatino; Salvatore Menolascina, amministratore delegato della cooperativa “La cascina”; Domenico Cammisa, amministratore delegato della cooperativa “la Cascina”; Francesco Ferrara, vice presidente de “La Cascina”; Salvo Calì, presidente del cda “Sisifo”; Carmelo Parabita componente del cda “La cascina”; Stefano Soncini, direttore tecnico dell’impresa Pizzarotti; Fabrizio Rubino dipendente della Pizzarotti; Aldo Buttini, consigliere delegato per il settore immobiliare della Pizzarotti; Carmelo Limoli, impiegato dal 19 aprile al “Consorzio Cara di Mineo”; Francesco Mandrà, impiegato dal 13 giugno 2013 al “Consorzio Caradi Mineo”; Agrippina Gulizia, impiegata dal 17 aprile al “Consorzio Cara di Mineo”, Rocco Ferraro, amministraore unico della “San Francesco Csc” di Caltagirone. Escono dall’inchiesta Giuseppe Scornavacche, responsabile amministrativo del consorzio “Calatino terre d’accoglienza; Francesco Milazzo, all’epoca dei fatti responsabile della ragioneria del consorzio “calatino terre d’accoglienza”; Riccardo Tangusso, impiegato dal 12 giugno del 2013 alla “San Francesco Csc” di Caltagirone; Annamaria Damigella impiegata dal 12 giugno del 2013 alla “San Francesco Csc” di Caltagirone; Silvana Camiolo, impiegata dal 17 aprile al “Consorzio Cara di Mineo”.