Sindaco: “Profughi sono sessualmente pericolosi”

Vox
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L’ennesima violenza sessuale di cui è protagonista un profugo, fa da spunto all’intervenuto del sindaco di Albettone, Joe Formaggio, noto per non volere nel suo comune zingari e profughi. Ordinanze che gli sono costate denunce e persecuzioni giudiziarie. Delle quali, evidentemente, se ne fotte.

Secondo il primo cittadino, ospite alla trasmissione radiofonica “La Zanzara”, infatti, gli immigrati sono sessualmente pericolosi.

A tal proposito il giornale locale lo contattato per farsi spiegare meglio il suo punto di vista: “Questi ragazzi vengono messi in un hotel per 6-7-8 mesi e vengono dimenticati, prima o poi sentono il bisogno sessuale, ma succederebbe anche agli italiani – prosegue Formaggio – se si trovassero in un paese lontano da casa. Abbiamo già problemi con gli italiani, non possiamo permetterci anche problemi di questo tipo”.

“A casa nostra abbiamo italiani che rubano, uccidono e violentano donne e anche bambini. Certo è più facile che episodi di violenza sessuale nei confronti delle donne accadano in ghetti come quelli (hotel dove vengono ospitati i profughi)”. Sempre secondo il sindaco di Albettone: “È il sistema che è sbagliato, in Germania, per altro proprio notizia di oggi, danno 1200 euro ad ogni profugo che vuole tornare a casa propria. Non so se lo farà anche l’Italia. E poi i comuni non possono dare 30 euro a un padre di famiglia disoccupato che deve dare da mangiare al figlio perché i bilanci comunali vanno in rosso? C’è razzismo al contrario”.

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“L’accoglienza non ci dovrebbe più essere, i politici pensano a come integrare i profughi, siamo alla preistoria. La fase dell’accoglienza è finita”.

Tornando alla questione degli immigrati sessualmente pericolosi: “Uno che scappa dalla guerra e dalla fame non dovrebbe stare nella stanza dell’albergo a piangere? Invece perché va a cercare donne?”

Alla domanda se arrivasse qualche profugo ad Albettone come lo ccoglierebbe, il sindaco risponde: “Penso che Albettone sia l’ultimo paese dove pensino di metterli. Io dico: prima gli albettonesi, poi i vicentini, poi i veneti e poi gli italiani. Una donna ha paura a passeggiare a Campo Marzo alle sette di sera, in mezzo a tutti gli stranieri, anche perchè possono tornare in mente le parole della canzone di Bello Figo che parla di come “possedere le italiane””.

Bello FiGO, “è una bolla mediatica – conclude Joe Formaggio – la gente si sta incazzando e i politici non riesono a gestire il fenomeno”.