21 Italiani condannati per avere definito ladri gli Zingari su Facebook

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Siamo al grottesco. Un’inchiesta della Procura di Genova ha portato all’identificazione e alla condanna di 21 italiani ‘rei’ di avere insultato gli Zingari responsabili del rapimento di un bimbo a Roma. L’accusa, per tutti, è quella demenziale di istigazione all’odio razziale. Hanno offeso la ‘razza’ dei rapitori.

Gli investigatori della polizia postale, invece di occuparsi dei siti pedofili presenti nel deep web dove ogni giorno appaiono bambini rapiti che vengono torturati, coordinati dal pubblico ministero, tal Massimo Terrile, hanno rintracciato i ‘pericolosi’ commentatori da tutta Italia.

Dalla casalinga che voleva «rimandarli tutti a casa» all’impiegato che ricordava come «gli zingari non mi sono mai piaciuti», da chi li invitava «a tornare nel loro luridume» a chi li apostrofava poco elegantemente come «zingari di merda» e «tribù maledetta», fino ad arrivare a un giovane genovese che invocava utilizzo del «napalm».

Studio choc: “Gli zingari ‘rubano’ i bambini”

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Fra i condannati, la maggior parte dei quali hanno fatto ricorso per incompetenza territoriale, ci sono anche un utente di Sanremo e uno studente genovese, autore di uno dei commenti ‘incriminati’: «Ma se li mettessimo tutti su un’isola e poi li cospargessimo di napalm? Futurama insegna, pensateci…». Davanti agli inquirenti ha raccontato di essersi lasciato prendere la mano. Il suo avvocato Francesco Del Deo ha già annunciato ricorso.

«Con la pubblicazione di quel commento – scrive il giudice, tal Claudio Siclari – l’imputato ha propagandato idee fondate sull’odio etnico nei confronti del popolo rom, e in genere degli zingari, tutti indistintamente ritenuti inclini alla commissione di delitti di “furto”, in particolare ai danni dei bambini, e quindi meritevoli di soppressione, mediante il napalm (notoriamente utilizzato per la costruzione di bombe incendiarie dagli effetti devastanti). La propaganda di idee consiste nella divulgazione di opinioni finalizzata all’odio razziale e etnico. L’offesa pertanto non è di “particolare tenuità”».

Ma pensa, che bizzarra idea, pensare che il ‘popolo rom sia incline alla commissione di furti’. Paghiamo magistrati perché difendano chi ci uccide, rapina e chi rapisce i bambini.

Sarà un commento ‘rassista’?

Domanda: se una popolazione notoriamente ruba, come la si deve definire, diversamente onesta?