Profughi nigeriani rovesciano panchine: “La pasta non ci piace”

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Nel centro di accoglienza di via Aldini, a Milano, dove convivono fancazzisti di nove etnie provenienti da più continenti, ognuno vuole imporre le proprie tradizioni e le sue preferenze gastronomiche.

Da sempre sensibili anche su questi temi, i volontari a pagamento di Fondazione Progetto Arca cercano di assecondare i desideri dei prestigiosi ospiti. Sabato sera la protesta è esplosa attorno alle 20, qualcuno gli ospiti africani hanno vandalizzato le strutture rovesciando una panchina in zona Vialba. Il motivo: «Vogliamo il riso, non la pasta». Gli addetti in turno hanno subito allertato le forze dell’ordine per placare gli animi: «Abbiamo chiamato la polizia – spiega Alberto Sinigallia, presidente della onlu$ che gestisce anche l’hub nel sottopasso della Centrale – soprattutto per dare un segnale chiaro: le richieste sono legittime, ma tutti devono rispettare le regole».

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In realtà, raccontano dal centro, i profughi sono nervosi perché l’80% di quelle richieste di asilo viene bocciato dalle commissioni competenti. Loro fanno ricorso, e ci vogliono un paio di anni a scoprire che in Africa e Pakistan non ci sono guerre.

Riccardo De Corato: «È necessario espellere dalla struttura almeno i capi della rivolta – dice il vicepresidente del Consiglio comunale in quota Fratelli d’Italia –. E bisognerebbe allontanare anche dal nostro Paese coloro che si oppongono alle regole del vivere civile e non rispettano nemmeno le forme di accoglienza messe in atto nei loro confronti». Usa l’ironia il leghista Davide Boni: «La cortese e moderata protesta degli immigrati di via Aldini – afferma il segretario provinciale del Carroccio – merita tutta la considerazione e l’impegno da parte di noi cittadini milanesi: per questo faccio appello al noto chef Cracco perché impegni tutta la sua classe ed esperienza, e magari anche il suo noto ristorante, per soddisfare i palati dei nostri “ospiti”».