Torna dall’India con il Superbatterio senza cura: terrore contagio

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LA GLOBALIZZAZIONE E LE MIGRAZIONI SONO IL PARCO GIOCHI DELLE EPIDEMIE E DEI SUPERBATTERI

È allarme negli Stati Uniti e non solo, dove un superbatterio ha provocato la morte di una donna in Nevada, Si tratta di un’infezione in grado di resistere a tutti i 26 tipi di antibiotico esistenti e i medici temono che l’infezione possa propagarsi, contagiando altre persone. Ovviamente, è arrivata per ‘migrazione’.

Secondo il Centers for Disease Control and Prevention statunitense, la donna sarebbe deceduta lo scorso settembre: si tratta di una 70enne morta a Reno a causa di uno choc settico. “La donna, che aveva a lungo soggiornato in India era stata ricoverata lo scorso 18 agosto – hanno spiegato i medici – per problemi respiratori legati a una infezione da Klebsiella pneumoniae”.

Il batterio è molto raro ed è in grado di resistere a tutti gli antibiotici disponibili sul mercato. “Generalmente – hanno svelato gli esperti – la Klebsiella pneumoniae si diffonde in ambiente ospedaliero dove i batteri cattivi si ‘selezionano’ più facilmente sia per la ‘concentrazione’ degli agenti patogeni sia perché i microbi si devono attrezzare a resistere alle cure più aggressive”. L’anziana signora durante il suo soggiorno in India era stata ricoverata diverse volte in ospedale dopo essersi rotta una gamba. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention proprio durante il ricovero in ospedale sarebbe iniziate l’infezione.

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Nel 2016, come riferiscono le autorità americane, si era verificata un’infezione dello stesso tipo. In quel caso la donna infetta aveva 49 anni ed era riuscita a sopravvivere grazie all’azione degli antibiotici, che avevano ucciso il superbatterio della Klebsiella pneumoniae.

Dopo la vicenda il Centers for Disease Control and Prevention ha diffuso alcune raccomandazioni per tutti i cittadini: La prima è quella di segnalare alle autorità casi di resistenza agli antibiotici, inviando anche campioni. In seguito i cittadini americani sono stati invitati a prendere tutte le precauzioni per evitare infezioni del superbatterio. Infine è stato chiesto agli ospedali di informarsi riguardo ospedalizzazioni precedenti dei pazienti, specialmente se avvenute fuori dagli Stati Uniti.

Ce ne siamo già occupati. Generalmente arriva per ‘turismo sanitario’: i migranti indiani vanno ad operarsi in India dall’America (perché costa meno) o dall’Europa e poi tornano: con il superbatterio.