Globalizzazione: questi 8 possiedono metà ricchezza del mondo

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Otto super miliardari detengono la stessa ricchezza netta (426 miliardi di dollari) di metà della popolazione più povera del mondo, vale a dire 3,6 miliardi di persone. E’ quanto emerge da ‘Un’economia per il 99%’, nuovo rapporto di Oxfam diffuso oggi alla vigilia del Forum economico mondiale di Davos che analizza quanto la forbice tra ricchi e poveri si stia estremizzando oltre ogni ragionevole giustificazione.

Sono in ordine di ricchezza Bill Gates, Amancio Ortega, Warren Buffet, Carlos Slim, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Larry Ellison, Michael Bloomberg.

E’ l’effetto della Globalizzazione. Senza barriere doganali, e vista la massa di popolazione globale, è ovvio che i profitti vengano massimizzati con la compressione verso il basso dei salari: semplicemente perché i lavoratori occidentali non hanno più forza contrattuale, sono in diretta concorrenza con miliardi di individui disponibili a vivere in tuguri. E questo è esacerbato dall’immigrazione, che va a toccare anche i lavori non delocabilizzabili.

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E il circolo è vizioso. Più i ricchi diventano ricchi, più con il loro potere comprano consenso mediatico: diffondendo fake news sui media di distrazione di massa sulle bellezze della Globalizzazione e della inevitabilità della immigrazione. Poi, però, arriva Trump. Che è la rivolta dei ‘deplorevoli’: avanguardia della classe lavoratrice bianca/occidentale.

I mega paperoni dei nostri giorni si arricchiscono a un ritmo così spaventosamente veloce che potremmo veder nascere il primo trilionario (ovvero un individuo che possiederà più di 1.000 miliardi di dollari) nei prossimi 25 anni. Per avere un’idea del significato bisogna pensare che per consumare un trilione di dollari è necessario spendere un milione di dollari al giorno per 2.738 anni.

Sette persone su dieci vivono in Paesi dove la disuguaglianza è cresciuta negli ultimi 30 anni: tra il 1988 e il 2011 il reddito medio del 10% più povero è aumentato di 65 dollari, meno di 3 dollari all’anno, mentre quello dell’1% più ricco di 11.800 dollari, vale a dire 182 volte tanto.

La soluzione: dazi e frontiere chiuse. Ma non lo leggerete mai sui media, perché li pagano gli uomini più ricchi del pianeta per non scriverlo.