Roma: terrorista islamico in casa popolare, a spese contribuenti

Vox
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Saber Hmidi, il terrorista islamico arrestato due giorni fa a Roma, vendeva telefonini usati a piazza Vittorio e girava per la città con il gagliardetto di Isis attaccato allo specchietto retrovisore: non proprio uno che si nascondeva.

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Ora è accusato di aver partecipato come referente a Roma alle attività del gruppo terrorista del suo paese Ansar al-Shari’a, «di fatto ricompresa in quella denominata Isis», per compiere attentati, «ricevendo in custodia il vessillo del gruppo e istigando nei penitenziari di transito ove ristretto alla discriminazione religiosa e all’arruolamento nelle fila dell’Isis in Libia e Siria», scrive il gip Cinzia Parasporo.

Quando gli agenti intimarono alla coppia di scendere, Hmidi afferrò una Browning e scarrellò pronto a sparare alla testa di un poliziotto, ma l’arma si inceppò.
La moglie, italiana convertita all’islam, aveva fatto la domanda accolta dal Comune, che aveva poi assegnato alla famiglia (la coppia ha una bambina, e le vere bombe sono i loro figli, perché scoppieranno tra anni come quelle abbandonate dalla Nato in Serbia) uno dei bungalow della Eriches 29, una delle cooperative di Salvatore Buzzi. Proprio lui, quello a capo di Mafia Capitale. Soggiorno durato almeno tre anni, gratis per il terrorista islamico, a spese dei contribuenti: oltre 1.200 euro al mese.