Bello Figo è “il futuro”. E’ il nuovo vaticinio del giornalista libanese Gad Lerner, fatto in un’intervista a la Gazzetta di Modena, a margine di un incontro dedicato all’immigrazione. Argomento che tanto l’appassiona.
“Bello Figo se li mangerà tutti – spiega – È un rapper che ha ironia, è scafato, sa usare il linguaggio come pochi e ne capovolge il significato ideologico. Credo che ne spunteranno tanti come lui.”
Del resto sono risorse, come potremmo fare a meno dei ‘bello figo’ che l’immigrazione ci regala?
Secondo lui, i migranti “provocano in noi un incontro e scontro culturale”: “Ci spaventano e ci affascinano. Nel migrante vediamo uno spirito di iniziativa, il coraggio di strapparsi dai Paesi in cui si è cresciuti. Suscitano in alcuni di noi ammirazione, in altri inquietudine. Ci consoliamo a pensare che sono dei barbari ma in realtà nutriamo una segreta ammirazione per la loro capacità di affrontare grandi sfide”.
“Pensate che la regola di far avere i diritti solo a chi è concittadino sul nostro territorio funzioni ancora?”, si, funziona. Ad esempio funziona, benissimo, in Israele. Un muro, una religione, un popolo.