Conetta: Governo ridicolo, niente espulsione per capi rivolta

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Danneggiamento, violenza privata, sequestro di persona: a poche ore dalla rivolta dei migranti all’ex base di Conetta, la Procura della Repubblica di Venezia ha dato una ‘sterzata’ alle indagini per chiarire se, e soprattutto da chi, siano stati commessi reati durante quelle ore concitate a partire da lunedì sera, in seguito alla morte della clandestina ivoriana Sandrine Bakayoko, 25 anni. In Italia non si sa bene perché, visto che in Costa d’Avorio non ci sono guerre né carestie.

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Le attenzioni degli investigatori si starebbero concentrando – ridicolo – su appena una quindicina di fancazzisti del migliaio che ha messo a ferro e fuoco la base. Solo quelli che avrebbero guidato la rivolta. Ma tanto non accadrà nulla ai responsabili: sono quasi tutti di nazionalità ivoriana, e non potranno essere rimpatriati nel loro Paese.
Perché in 3 anni di sbarchi massicci, il governo Renzi non è stato in grado di stipulare un accordo con la Costa d’Avorio per il rientro dei propri cittadini.

Hanno sequestrato 25 operatori. Hanno tentato di linciarli. Hanno dato fuoco alle strutture. Il governo li ha premiati spostandoli in hotel per profughi emiliani.