VENEZIA: 1.000 PROFUGHI OCCUPANO BASE E INCENDIANO STRUTTURE, TENTANO LINCIAGGIO OPERATORI

Vox
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CONA (VENEZIA) – La rivolta è scoppiata ieri pomeriggio e ha trasformato in una polveriera il campo per finti profughi di Cona, l’ex base missilistica del Veneziano che tra molte polemiche ospita oltre mille fancazzisti africani e ‘nigeriane’.

All’interno, prigionieri fino a notte fonda, 25 operatori, oltre a due medici e un’infermiera, che durante il giorno si occupano della struttura distribuendo i pasti e organizzando le attività ludiche dei richiedenti asilo.

Quando è iniziata la protesta si sono dovuti barricare nei container e negli uffici che costituiscono l’area amministrativa per evitare il linciaggio.

Il villaggio per fancazzisti – noto per l’alta densità di ubriachi – è gestito da Ecofficina, cooperativa che vince tutti gli appalti per la gestione dei profughi in Veneto fino a fatturare, oggi, oltre 10 milioni di euro l’anno.

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Intorno alle 17, gli immigrati si sono impossessati dell’intera base, hanno spento le luci e dato fuoco alle strutture.

Roghi per protestare contro le condizioni da loro ritenute inadeguate e nati per la morte di una di loro, evidentemente molto ‘popolare’: un’ivoriana di 25 anni, Sandrine Bakayoko, arrivata a Cona quattro mesi fa con il ‘fidanzato’. La donna è morta in bagno, pare sia scivolata a causa di un mancamento e abbia battuto la testa.

Questo è uno di quelli che vi pagherà le pensioni:

In serata i medici hanno smentito il ritardo nei soccorsi denunciato dagli africani durante la sommossa, le aggressioni e gli incendi.