Di Anis Amri, il profugo terrorista tunisino dalle molteplici identità, sappiamo che arrivò in Italia, traghettato a Lampedusa durante le celebrate dai giornalisti dementi ‘primavere arabe’, che altro non erano se non ‘rivoluzioni islamiste’. Lì, partecipò alla rivolta che distrusse il CIE:
Finì in carcere. Dove restò per 4 anni. L’anno scorso Alfano dimenticò di espellerlo una volta scontata la pena. Perché si sa, “non arrivano terroristi sui barconi”.
Il DM ha una ricostruzione della varie tappe del profugo terrorista. Che ha vissuto con un Imam a Dortmund dove ha iniziato a cercare di fabbricare bombe, dopo essere entrato in contatto con ISIS:
Come quasi tutti i suoi connazionali trafficava droga per finanziare le sue attività terroristiche. Nel video che segue lo vediamo fare un sopralluogo a Berlino: