Moschea Como è un centro di reclutamento per terroristi islamici

Vox
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Un legame operativo molto forte tra i vertici del centro culturale islamico di via Domenico Pino e i colonnelli di una filiera di reclutamento jihadista attiva in Canton Ticino.

La notizia dopo dall’allontanamento forzato del tunisino Belgacem Ben Mohamed Belhadj, 49 anni, in Italia dal 1989, rimpatriato perché fortemente sospettato di collocarsi su posizioni molto, troppo vicine a quelle dello Stato islamico e dell’integralismo più sanguinario.

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Se è vero quel che risulta al ministero, quei vertici internazionali venivano spesso organizzati per parlare, anche, del tema del reclutamento dei giovani aspiranti mujaheddin intenzionati a lasciare l’Europa per raggiungere la Siria, la Libia e altri scenari di guerra “santa” nei quali potersi cimentare con un fucile.

“La moschea di via Pino, a Como, è da chiudere immediatamente. Non possiamo più tollerare che in Lombardia esista un centro di reclutamento dello Stato islamico. Sono ormai quattro i sedicenti capi spirituali del centro islamico di Como espulsi in pochi anni per vicinanza al fondamentalismo. Oggi veniamo a conoscenza anche di contorni inquietanti relativi alla possibile esistenza di una filiera di integralisti attiva a cavallo del confine. Il sindaco e il ministro dell’Interno agiscano immediatamente”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali.

“La Regione Lombardia ha fatto quanto di propria competenza – ha aggiunto l’assessore – con una legge urbanistica che regola l’edificazione di nuovi luoghi di culto. È tuttavia compito dei sindaci e del ministero chiudere le moschee abusive e quelle ritenute pericolose. Preoccupano l’omertà e la connivenza di tutti i frequentatori del centro islamico. Chi vive sul nostro territorio – ha concluso Bordonali – deve schierarsi contro terrorismo ed estremismo e denunciare ogni situazione di pericolo. Quella islamica è l’unica comunità religiosa a non aver sottoscritto un accordo con lo Stato italiano e finché la situazione rimarrà tale dobbiamo impedire l’edificazione di moschee e fasulli centri culturali”.