Roma: perché il campo nomadi degli assassini è ancora in piedi?

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Ancora loro, gli zingari. E’ stato infatti risolto – post mortem – il caso della ragazzina cinese morta a Roma mentre inseguiva chi l’aveva scippata: si tratta di due zingari del campo nomadi comunale di via Salviati, vicino al luogo dove è stata trovata la cine. Uno è stato arrestato e l’altro, di 16 anni, è stato solo denunciato con la stessa accusa. La polizia sta cercando un terzo zingaro.

Si tratta dello stesso ‘insediamento’ di Tor Sapienza nel quale gli zingari trattano amianto.

TORSAPIENZASALVIATI

Lo stesso campo dove gli zingari agiscono nella più completa impunità. Tanto da permettersi di dare fuoco ad un’auto rubata proprio di fronte all’ufficio immigrazione della questura di Roma:

auto-fiamme-roma

Lo stesso ‘insediamento’ per il quale, con gli altri campi, ogni anno, l’Ama – i contribuenti romani – spende 300mila euro per raccogliere i rifiuti prodotti dai campi rom:

Proprio in questi giorni l’azienda ha pubblicato il bando di gara per assegnare il servizio per i prossimi due anni. Fanno un bando, per raccattare i rifiuti degli zingari. Un business a spese degli italiani, non solo a Roma. Oltre 3 milioni di euro spesi in 10 anni.

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Domanda: visto che Ama è la società in house del Comune di Roma che raccoglie i rifiuti prodotti dai cittadini, perché non lo fa anche nei campi rom? La risposta non è semplice.

E si, perché i rifiuti dei campi nomadi – che andrebbero rasi al suolo – non sono rifiuti normali, sono il risultato di roghi tossici. E quindi servono ditte specializzate.

Sintesi: gli zingari rubano rame e lo trattano nei loro campi, i cittadini pagano per il rame rubato e per il trattamento degli scarti. Geniale.

Ovviamente, per le finalità dei campi attrezzati i rom non pagano la Tari che rientra tra le spese affrontate direttamente dal Campidoglio. Quindi sempre dai cittadini.

Si legge sul bando: «Ha per oggetto il servizio di raccolta e trasporto giornaliero dei rifiuti solidi urbani prodotti presso i campi nomadi attrezzati del territorio di Roma Capitale e per interventi di bonifica all’interno ed all’esterno degli stessi, per un periodo di 24 mesi.
E’ previsto, inoltre, il servizio specifico di bonifica dei rifiuti, eventualmente presenti all’interno o in prossimità delle aree dei campi nomadi attrezzati». L’importo complessivo massimo presunto dell’appalto è pari a 600mila euro più Iva.

Ben undici i campi che hanno goduto, godono e godranno di questo servizio: via Olimpica-Foro Italico, via Salviati (1 e 2), via di Salone, via Arco di Travertino, La Barbuta, via Pontina, viale Ortolani, via Candoni, La Monachina, via Cesare Lombroso e via Salaria.

L’inquinamento nel VII municipio ha segnato il record di 96 microgrammi per metrocubo delle polveri sottili, quasi il doppio rispetto ai limiti di legge. E non sono le auto: sono i roghi tossici degli zingari.

Insomma, sono ladri, inquinatori, stupratori e assassini di ragazzine. E quindi ci domandiamo: per quale cavolo di motivo quel campo nomadi è ancora in piedi? Questo è il vero scandalo di Roma, Marra, in confronto è acqua fresca.