“In previsione dello sbarco dei migranti previsto per la giornata di oggi, si invita a provvedere a bloccare i ricoveri programmati e a dimettere i pazienti dimissibili, al fine di poter affrontare l’eventuale emergenza”.
È questa la circolare inviata dal direttore medico dei presidi ospedalieri di Cagliari ai medici. Firmato Giuseppe Ortu in data 13 dicembre 2016.
L’Azienda ospedaliera ha imposto ai suoi medici di mandare via dalle sale della corsia i malati italiani per poter curare i fancazzisti che stavano per essere vomitati nell’isola dalle navi di Gentiloni.
Il responsabile è l’assessorato regionale che arriva a pianificare lo sfollamento degli ospedali, mandando a casa i pazienti per fare posto ai giovani fancazzisti africani. Clandestini.
“Un atto che rasenta la follia – attacca Pili, politico locale che ha diffuso la circolare – e la degenerazione gestionale di questa partita immigrazione: nessuna seria pianificazione con prefetture che danno l’assenso senza aver in alcun modo la certezza della più elementare logistica. E’ semplicemente incredibile che una nota ufficiale abbia disposto questa follia sanitaria. Siamo dinanzi a provvedimenti che lasciano esterrefatti e sollevano dubbi seri sulla capacità di governo della sanità. Un fatto grace che segnalerò al Ministro con una interrogazione urgente al ministro della salute”.
“E’ impensabile – ha concluso Pili – che l’assessore della Sanità abbia ispirato questa circolare ma si sia guardato bene di annunciarla pubblicamente. Bene farebbero i vertici della sanità, dopo questo ennesimo scandalo, a trarne le conseguenze per manifesta incapacità gestionale e per spregiudicatezza senza precedenti nel governo della partita sanitaria in Sardegna”.
E non è la prima volta:
Proprio in previsione dello sbarco, Daniele Caruso, coordinatore Regionale di Noi con Salvini, aveva denunciato: “La nuova deportazione di clandestini a Cagliari dimostra lo sprezzo dello Stato per le problematiche di sicurezza, salute e ordine pubblico evidenziate quotidianamente anche dalla stampa locale e nazionale.
È incredibile che la Sardegna sia ancora utilizzata come campo di concentramento, nonostante la popolazione sarda abbia dimostrato, in modo sempre più preoccupato e nervoso, di non poter più accettare una convivenza forzata con clandestini che delinquono appena sbarcati, si approcciano sgarbatamente coi cittadini pretendendo forzatamente l’elemosina, scippano, spacciano e tentano di violentare le nostre donne, in gruppo o da soli.
La rivolta popolare è a un passo, possibile che non lo capiscano i responsabili di questo scempio?”.