AL PROSSIMO GIRO PROPORRANNO UN CLONE DI PACCIANI COME MAESTRO D’ASILO
Richiedenti asilo a guardia dei parchi dove giocano i bambini. Non è uno scherzo, è l’idea del signor Parodi, a tempo perso sindaco di Bergamo, e al secolo Giorgio Gori, lo ha detto sabato mattina, in Vaticano, dove gozzovigliava pasteggiando a champagne con gli altri sindaci PD e la Raggi, e che poi con gli altri ha firmato il documento per i “corridoi per andare a prendere i profughi direttamente a casa loro”.
Del convegno “Europe: refugees are our brothers and sisters”, organizzato dalla Santa Sede sul tema della sostituzione etnica in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti umani,vi abbiamo già detto. Ma non vi avevamo parlato della geniale idea del Gori.
“L’ipotesi che abbiamo avanzato – ha detto – è quella di impegnare i richiedenti asilo (al pari dei rifugiati) in attività nel loro complesso riconducibili ad un grande piano straordinario di manutenzione e messa in sicurezza dei territori. L’Italia ne ha un grande bisogno. I migranti potrebbero sorvegliare i parchi, ad esempio vigilando sull’attività dei bambini”.
Quindi la sicurezza dei nostri bambini – esclusi i figli di Gori che hanno i parchi privati – verrebbe affidata a qualcuno venuto dall’Africa, probabilmente portatore di qualche malattia contagiosa asintomatica e che, nell’94 per cento dei casi risulterà poi clandestino.
Gori, del resto, predica “il superamento della distinzione tra ‘rifugiati’ e ‘migranti economici’”, che giudica “sempre più opinabile”. Per lui, molto semplicemente, dovremmo accoglierli tutti, e anzi “realizzare corridoi umanitari europei che permettano a chi fugge di raggiungere i nostri territori senza rischiare la vita”. Meglio che a rischiarla siano i bimbi italiani. Esclusi i figli di Gori.