Regista: “Mettiamo barcone clandestini in piazza Duomo”

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Il barcone dei clandestini in piazza Duomo a Milano. L’idea tra il bizzarro e il necrofilo, era già stata accarezzata dal sindaco dei migranti Sala, ora il regista messicano Alejandro Gonzalez Inarritu, vincitore di due premi Oscar.

Il regista è stato fra i pochissimi appassionati di necrofilia ad essere ammessi nei laboratori in cui vengono effettuati – a spese nostre – i riconoscimenti autoptici dei clandestini africani morti nel naufragio avvenuto in Libia nell’aprile 2015. Un naufragio in cui persero la vita non si sa quanti immigrati che avevano pagato migliaia di euro per imbarcarsi ma che i media da sempre quantificano in “almeno 700”, e per cui appena ieri sono stati condannati uno scafista tunisino e il suo mozzo siriano.

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Profondamente eccitato da questa visita, Inarritu ha avuto un’idea: collocare il relitto del barcone che trasportava i fancazzisti – ripescato nei mesi seguenti a spese nostre dalla Marina Militare con i soldi tagliati dalla cura dei bambini di Taranto con i tumori – in piazza del Duomo a Milano, con il beneplacito del sindaco Giuseppe Sala.

Un’installazione di puro voyeurismo da pervertiti dell’accoglienza da inaugurare in una data assai simbolica: il 24 marzo, giorno in cui il capoluogo ambrosiano accoglierà il fan dell’accoglienza per eccellenza, Bergoglio.

Il dramma è che abbiamo politici e media talmente consumati dall’uso di droghe che qualcuno gli darà retta. In tempi meno compromessi intellettivamente lo avrebbero direttamente ingabbiato.