Il giorno dopo l’aggressione subita da una ragazza triestina di 17 anni in via dell’Istria da parte di 3 stranieri (riconosciuti dalla ragazza come profughi che si recavano alla vicina mensa), parla ai nostri microfoni la madre della giovane.
Non è possibile che non vi sia un presidio di polizia in zona ha spiegato nell’intervista mia figlia non riuscirà più a prendere un mezzo pubblico perché ora ha paura. Il riferimento è alla linea 10 della rete di Trieste, frequentatissima dai richiedenti asilo. L’episodio è scaturito, infatti, subito dopo la discesa dall’autobus a poche decine di metri dall’ospedale infantile Burlo Garofolo.
In un altro video il continuo passaggio di fancazzisti africani e pakistani – Mentre la residente esasperata parla al nostro microfono, alle sue spalle sfilano i profughi. Qualcuno sorpreso, altri divertiti dalla presenza della tv. Una testimonianza diretta della convivenza obbligata in via dell’Istria.
E’ un qualsiasi martedì mattina, siamo in via dell’Istria e sono le 11.30. Per circa un’ora il tratto di strada nei pressi del Burlo, è interessato dal transito quasi esclusivo di giovani extracomunitari che si dirigono alla struttura della Caritas o proprio da lì vanno via. I punti di snodo sono le fermate dell’autobus, nello stesso tratto dove ieri nel tardo pomeriggio una ragazza di 18 anni ha denunciato di esser stata aggredita, afferrata ai polsi da tre persone che la giovane ha identificato come stranieri.
Il tutto fortunatamente si è risolto con la fuga della 18enne e un’enorme dose di spavento.
I residenti manifestano preoccupazione riguardo sicurezza e decoro della zona. Molti hanno paura, i pochi triestini incontrati per strada non hanno voglia di parlare e c’è anche chi si allontana intimorito, non dalla telecamera, ma dai gruppi di ragazzi che scendono dal bus e camminano verso di noi