Merkel ha il terrore di finire come madama Clinton. Così, in vista del voto di settembre, esponenti del suo partito hanno chiesto di rendere perseguibile penalmente la diffusione di notizie ‘false’ nel timore che queste incidano sulle elezioni federali.
Ovviamente le notizie false sono quelle che i media di sistema non diffondono, come nel caso degli stupri di massa di Colonia: lo scandalo venne fuori solo perché siti indipendenti non mollarono l’osso per settimane. Con una legge che persegue le ‘bufale’ (che non sono tali) gli stupri di massa mai sarebbero venuti alla luce.
“Una disinformazione mirata volta a destabilizzare uno stato dovrebbe essere perseguibile per legge”, ha affermato il parlamentare cristianodemocratico, Patrick Sensburg parlando con i media del gruppo Funke. “Credo che una punizione più severa sia ragionevole se le false notizie assumono il carattere di una campagna mirata”, ha affermato il suo collega di partito Ansgar Haveling, parlando con la Rheinische Post. “La Russia ha interesse a dividere e sconvolgere la nostra società, il pericolo è grande“, ha aggiunto.
Ci risiamo con la Russia. Il nuovo ‘uomo nero’ creato dal Sistema per confondere l’uomo comune. La società tedesca è sconvolta dal milione di immigrati islamici che avete fatto entrare, non dalle notizie, vere, diffuse da siti indipendenti. Né dal governo russo.
La stessa Merkel ha affrontato il tema nel corso di un suo recente intervento in parlamento, sottolineando il ruolo che le notizie false potrebbero avere durante le elezioni di settembre, esortando a regolamentare l’informazione online e adottare misure più dure contro l’incitamento all’odio. Thomas Oppermann, leader del gruppo parlamentare socialdemocratico ha chiesto che le leggi in vigore vengano usate per combattere “notizie false, teorie cospiratorie, ed incitamento all’odio”.
E’ in atto in tutto l’Occidente una campagna distorta contro le cosiddette ‘fake news’, ovvero quelle notizie che “non si devono dare”, perché disturbano il Sistema. Vogliono chiudere i siti indipendenti che hanno rotto il muro del silenzio.