Sconti per gay a Torino, Appendino: “Solo attenzioni in più”

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Delle parole dette da Luciana Littizzetto alla trasmissione su Rai 3 “Che tempo che fa” di due giorni fa, si è risentito Alessandro Battaglia, presidente di Quore, l’associazione di promozione sociale per la lotta all’omofobia cui fa capo Friendly Piemonte. Una progettualità impegnata, in una semplice logica di promozione e marketing del territorio, ad andare incontro alle specifiche esigenze di un particolare segmento di mercato (numericamente e qualitativamente di interesse, come attestato da un gran numero di ricerche) e a rivolgere offerte turistiche mirate a questo tipo di consumatore.

Ma l’intervento della Littizzetto a proposito di Torino e Turismo Lgbt e una battuta sugli “sconti per gay” hanno infastidito Battaglia. “È vero che sono allo studio specifici pacchetti – si legge in una nota – , ma questi non prevedono “Sconti per gay”, un’ espressione di per sé ingannevole e falsa, utile solo ad una piccola polemica, se non alla risata a denti stretti che non tiene conto dell’enorme lavoro che in questi anni la nostra associazione ha svolto, spesso ostacolata e presa poco sul serio.

Approfondiamo – continua Battaglia – : non sono affatto pretesi trattamenti particolari, solo una attenzione in più per rafforzare in Italia e all’estero il marchio di accoglienza di qualità di Torino e del Piemonte. Esiste una vastissima letteratura in merito, dati economici e analisi di mercato che supportano queste strategie e Torino, con la sua offerta, la sua storia e la sua cultura di accoglienza, ha le potenzialità per attrarre anche questo tipo di target”. E concludendo: ““Ringraziamo la Luciana nazionale per le volte in cui ha sostenuto la lotta all’omofobia, ma constatiamo che in questo caso le sono purtroppo mancate le giuste e corrette informazioni che saremo lieti di fornirle nel caso in cui fosse interessata ad approfondire”.

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Il comunicato di Quore è stato condiviso anche dalla sindaca Chiara Appendino sul profilo Facebook personale e che è stato accompagnato anche da un commento: “La nostra posizione sulla comunità LGBT – scrive la prima cittadina – non è mai cambiata: la Città di Torino è e rimarrà aperta a tutte e tutti. Al di là di qualsiasi facile ironia”

“non sono affatto pretesi trattamenti particolari, solo una attenzione in più”, quindi privilegi rispetto ai normali. Che poi siano sotto forma di sconti o altro non cambia. Se queste ‘attenzioni’ venissero previste per coppie normali, si parlerebbe di ‘omofobia’.

Sulla Appendino stendiamo un velo di pietà. E’ sempre più patetica e ridicola.