PESARO – La sua casa è stata venduta all’asta e lei è rimasta in strada, con una valigia in mano e suo figlio al fianco. E’ successo ieri mattina a Pesaro dove una donna si è vista arrivare l’ufficiale giudiziario in casa, che le ha intimato di lasciare l’abitazione venduta qualche giorno prima.
La casa in questione infatti era stata messa all’asta dal momento che la mamma si era ritrovata in una situazione di insolvenza, derivata purtroppo da una storia di crisi economica, accentuata anche dalla separazione dal marito. La donna era ben consapevole del fatto che l’edificio le sarebbe stato sottratto, ma pensava di avere almeno il tempo di portare via le sue cose. Invece ieri, a pochi giorni dalla vendita dell’immobile, la donna si è vista sfrattata, senza più un tetto dove vivere sopra la sua testa e quella di suo figlio. Oltre all’ufficiale giudiziario infatti, si è presentato alla porta dell’abitazione un fabbro, incaricato di cambiare la serratura, per impedire ad estranei di accedere alla casa.
Intanto a Pesaro sono ospitati in hotel centinaia di sedicenti profughi.
Gli ultimi 200 nuovi profughi sono arrivati a settembre. Sono in buona parte somali, eritrei, maliani e nigeriani. Quasi tutti accomunati da una dichiarazione: «Sono omosessuale».
E noi siamo tutti idioti nel permettere questo scempio.