Rete riforniva adulti gay di piccoli immigrati da stuprare

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Ragazzini adescati in strada e portati a ‘stimati’ professionisti che, dietro un compenso di alcune centinaia di euro, avevano rapporti omosessuali con loro.

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Indagati tre professionisti tutti italiani, e dieci intermediari, tutti stranieri. L’accusa è per tutti di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, anche minorile, oltre che di cessione di stupefacenti.

L’operazione, denominata ‘Unsuspect’, è stata coordinata dal sostituto procuratore Livia Locci. Le vittime preferite erano minorenni maschi, romeni, marocchini e algerini, alcuni dei quali erano portati a partecipate a festini a luci rosse a base di sesso e droga. Venivano individuati nei giardini in piazza Borgo Dora o in corso Vercelli. Erano senza un soldo e hanno scelto di accettare per guadagnare qualcosa. Delle carte del procedimento ha fatto parte anche un giornalista, nel frattempo deceduto.