Reggio Emilia: 300 indagati, firmavano anche i morti

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Ancora un caso di firme false. Questa volta nel mirino dei magistrati ci sono finite le firme raccolte per le elezioni amministrative del 2014 a Reggio Emilia che hanno portato all’elezione del sindaco Luca Vecchi (Pd). Ancora lui!

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Secondo quanto riportato dalla Gazzetta di Reggio, la procura di Reggio Emilia ha aperto un’inchiesta, nella quale si conterebbero già 300 indagati. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero diciannove liste. Il pm titolare dell’indagine Giulia Stignani avrebbe ravvisato irregolarità nei moduli elettorali e avrebbe notificato a 300 persone un decreto penale di condanna con contravvenzione da 200 euro. A far partire l’inchiesta, una denuncia della Commissione elettorale. Poi durante le indagini sono state scoperte una serie di irregolarità: tra le firme contestate, ad esempio, c’è anche quella di un cittadino deceduto. In diversi casi inoltre i cittadini non avrebbero riconosciuto come autentica la firma lasciata sui moduli. Intanto un certificatore delle firme sarebbe stato accusato di falso e a breve comparirà davanti al Gip.