«Nel 2013 accoglievamo solo 23mila persone, quest’anno siamo a quasi 200mila. Se facciamo 200mila diviso 60 milioni di italiani, fa tre persone ogni mille abitanti. Visto così il problema immigrazione non esiste. È un problema che abbiamo costruito rendendo questa vicenda strumentale allo scontro politico tra governo e opposizione».
Parola del prefetto più amato da Mafia Capitale, quello che vuole inviare al confino in Ungheria chi non vuole i suoi amati fancazzisti: al secolo Mario Morcone, capo dipartimento immigrazione del Viminale, intervenuto a Milano in occasione della presentazione del ventiduesimo rapporto sulle migrazioni della famigerata Fondazione Ismu.
Inutile spiegare al milionario prefetto che ci sono italiani senza cibo, mentre i suoi 200 mila fancazzisti vengono ospitati in hotel a spese dei contribuenti. Non capirà, perché nelle intercettazioni Mafia Capitale non finì per caso.
Il piano di distribuzione «è stato in parte bloccato dalle “colonne d’Ercole” del referendum», dice il prefetto. «Ma da lunedì 5 dicembre si ripartirà. I sindaci non possono decidere quello che gli pare sui migranti. Dobbiamo avere sì rispetto per chi è stato eletto, ma si presta giuramento alla Repubblica italiana e non si può interpretare questo giuramento a seconda della convenienza politica. Bisogna sradicare l’argomento immigrazione, che riguarda la vita delle persone, dal dibattito politico che mira ad acquisire il consenso».