Sul caso del profugo africano che ha tentato di stuprare una ragazzina in un parco di Trieste, arrivano le dichiarazioni del Consorzio Italiano di $olidarietà – Ufficio Rifugiati Onlus (Ics), che con la Carita$ diocesana gestisce il business dei richiedenti asilo in città: «In riferimento alla notizia relative all’arresto di un richiedente asilo accusato di tentata violenza sessuale e resistenza a pubblico ufficiale, si precisa, fermi restando tutti gli accertamenti del caso, su cui la magistratura farà chiarezza, è opportuno tenere presente che il richiedente asilo, di cui Ics aveva segnalato l’irreperibilità da alcuni giorni, soffre di disturbi psichici e per questo motivo segue un particolare percorso di cura».
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«Simili vicende restano certamente gravi, ma proprio per questo motivo è necessario che l’informazione sia data nella sua completezza, al fine di non incrementare il clima di intolleranza verso i richiedenti asilo nel loro complesso».
In che modo questa ‘precisazione’ dovrebbe evitare di “incrementare il clima di intolleranza”? Ci stanno circondando di individui mentalmente disadattati – e non sono casi, sono la maggioranza – e questo dovrebbe rassicurare? Come il fatto che questi stessi individui possano rendersi irreperibile quando vogliono?
Il percorso di cura lo vadano a fare in Africa o in Asia.