Spacciare all’Università si può, Giudice: “Non è una scuola”

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L’università non può essere inclusa tra le ‘scuole di ogni ordine e grado’: su questa base non è stata valutata sussistente l’aggravante per chi è stato sorpreso a spacciare in prossimità dell’ateneo. E’ la linea che emerge dalla decisione di un giudice di Bologna: in modo differente da altre pronunce simili registrate ultimamente in città, che invece avevano ‘esteso’ l’aggravante prevista per il reato commesso vicino alle scuole, non ha convalidato l’arresto di un pusher marocchino.

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Lo straniero, 24 anni, era stato bloccato il 15 novembre in via del Guasto, zona universitaria, dove era stato visto cedere una dose di cocaina. Secondo il Gip né la gravità del fatto né la pericolosità del giovane giustificavano l’arresto. Per il giudice, è la stessa Costituzione a distinguere ‘nettamente’ le scuole e le ‘istituzioni di alta cultura, università e accademie’. La Procura, con il Pm Michele Martorelli, ha chiesto il divieto di dimora, il Gip ha disposto l’obbligo di firma.

Firma e poi spaccia. Questi magistrati sono un calamità innaturale.