PER IL MOMENTO SI TRATTA DI STRUTTURE PIAZZATE AL CONFINE ITALIANO IN GRADO DI TRATTENERE E IDENTIFICARE I CLANDESTINI PER POI RIMANDARLI IN ITALIA
Da alcuni giorni, sul versante carinziano, sono in corso anche al valico italo austriaco di Passo Pramollo, dove la stagione turistica invernale è ormai alle porte, i lavori per la realizzazione di una struttura che possa essere adibita a centro di identificazione e respingimento dei clandestini.
Si tratta di un semplice prefabbricato in legno oltre la linea che delimita il territorio italiano da quello austriaco.
«Non ho avuto nessuna comunicazione ufficiale da parte del comune confinante di Hermagor – dice il sindaco Ivan Buzzi che non ha voluto commentare la scelta nel merito -. Ma evidentemente, trattandosi di una struttura prefabriccata da posizionare a casa loro non hanno ritenuto fosse importante renderci edotti della cosa».
Dunque, dopo la struttura realizzata sulla Pontebbana, al valico di Coccau e quella di cui è stato dotato il passo di Monte Croce Carnico, tocca al meno trafficato passo Pramollo essere oggetto delle attenzioni delle autorità austriache che, evidentemente, mirano a blindare i loro confini territoriali posizionando delle strutture per implementare all’occorrenza dei posti di controllo. Come se si attendessero, da un momento all’altro, d’essere oggetto di un’invasione di clandestini.
Dalla disposizione dei locali della struttura di Coccau – Thorl, collocata al lato della carreggiata, è anche facile intuire che sia stata programmata non solo per il semplice controllo delle persone ma anche per ospitare, seppure per brevi periodi, di uno o qualche giorno, gli eventuali immigrati intenzionati a raggiungere l’Austria. Per rimandarli in Italia.
Il governo di Vienna sta completando, visto che lo ha già fatto anche al Brennero, la “blindatura” dei suoi confini verso l’Italia.