ARRIVANO I POPULISTI – Alcune indicazioni su “cosa cambia con la elezione di Trump” a livello di politica globale. Ci sarà una distensione con questi Paesi:
- Russia
- Siria (Il nemico sarà ISIS)
- Filippine (Duterte e Trump si capiranno al volo)
Ci sarà, invece, un aumento delle tensioni con questi Paesi:
- Cina (motivi di politica economica)
- Arabia Saudita (islam e immigrazione)
- Cuba (motivi ideologici)
La questione Iran è più complicata. L’accordo sul nucleare non piace a Trump, ma i buoni uffici di Putin dovrebbero evitare una escalation. Anche perché l’Iran è nemico dell’Arabia Saudita: e il nemico del mio nemico…
A livello di politica globale possiamo salutare la quasi certa fine del famigerato TTIP e un ritorno al protezionismo economico negli Usa e, di riflesso, anche in Europa nei confronti dell’aggressione senza regole cinese. Questo porterà a medio-lungo termine ad un recupero del potere di acquisto delle classi medie e basse e ad un ‘impoverimento’ dei ricchissimi globalisti.
A breve termine, una guerra commerciale con la Cina pare inevitabile: ma continuare di questo passo, significava la morte lenta delle nostre economie. Avremo un contraccolpo iniziale, i media tenderanno ad ‘esaltarlo’ per ovvii motivi, sarà salutare a lungo termine per la nostra civiltà e per i popoli americano ed europei.
La distensione con la Russia è la chiave: non piacerà al Complesso Militare Industriale (e mediatico) che puntava a questa escalation per nuovi lucrosi contratti con la Difesa. Attenzione ai Lee Oswald.
A livello di politiche locali la vittoria di Trump sarà carburante: populisti di tutto il mondo, unitevi. Contro la Globalizzazione e le élites corrotte. Salvini ha l’occasione d’oro di utilizzare il ‘trumpismo’ come legittimazione alle politiche leghiste sul piano internazionale.