Sindaco Firenze: “Fumato droga, miei figli liberi di farlo”

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Sì alla legalizzazione delle droghe. La posizione espressa ieri dal sindaco Dario Nardella durante un dibattito. Degno successore di Renzi.

“Da giovane lo spinello l’ho fumato, l’ho già detto pubblicamente e non me ne vergogno – le parole di Nardella -. Ho tre figli e voglio che in futuro possano essere liberi di decidere con la propria testa”.

“E’ necessario eliminare il reato di consumo e governare la diffusione e il consumo delle droghe leggere, che va controllato, con luoghi preposti alla vendita. La legalizzazione è anche una risposta alla malavita, perché nel momento in cui legalizziamo stronchiamo il business della malavita attorno alle droghe leggere”, ha proseguito il sindaco, rivolto ad un pubblico costituito in gran parte da giovani e giovanissimi.

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“Sappiamo benissimo che oggi la droga in città si trova, dalla marijuana, al ‘fumo’, all’hashish. Spesso è robaccia di pessima qualità, non puoi dare alla gente il sughero mischiato con il fumo. La legalizzazione consente di controllare il fenomeno e introduce il concetto di ‘consumo responsabile’”, ha concluso Nardella, in un incontro incentrato in buona parte sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.

Si vede ad occhio nudo che Nardella ha fatto uso di droghe. Come del resto un’ampia fetta dei nostri politici.

Uno dei fatto di degrado mentale della classe politica attuale, è proprio il fatto che abbiano consumato e consumino droga. Perché sia chiaro: non esistono ‘droghe leggere’, esistono droghe che fanno un po’ meno male. La loro ‘liberalizzazione’ non farebbe che espanderne il mercato, come accaduto con le slot machine del resto.

Quanto al fatto che nella sua città si spacci in allegria, questo dipende dalla incapacità sua e del suo governo. Dal fatto che orde di spacciatori e puttane vengano scaricato, ogni giorno, sulle nostre coste dal suo predecessore.