L’ESERCITO DEI 50 MILA: ASILO RESPINTO, MA LI MANTENIAMO IN HOTEL

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Vagliare le richieste di Asilo, ci viene detto, richiede tempo. Il che è bizzarro, basterebbe stilare una lista di paesi sicuri – tutti quelli non in guerra – e respingere direttamente in mare i loro cittadini.

Ma comunque sia, ad oggi, sono ben 50 mila le richieste di Asilo già respinte. Peccato, che i loro richiedenti sono, ancora, ospiti in hotel. A spese nostre. E vista la statistica, almeno il 94 per cento di tutti gli attuali ‘profughi’ in hotel è nelle stesse condizioni. Il 94 per cento dei 10 miliardi che abbiamo speso e stiamo spendendo in fancazzisti in hotel.

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Di norma la risposta riguardo alla richiesta di asilo politico avviene non prima di due anni: il primo anno serve per istruire la pratica e ottenere l’eventuale richiesta di protezione. Qualora la risposta fosse negativa, possono fare ricorso al tribunale e così questi rimangono sul nostro suolo per un altro anno. Dall’inizio del 2014 le richieste respinte sono oltre 100.000.

E di quelli, 50 mila sono ancora in hotel. Gli altri: in giro, dove non si sa. Negli ultimi anni i rimpatri volontari sono stati appena 500: quelli che Renzi raccatta in poche ore in Libia.

I numeri aggiornati del ministero dell’Interno spiegano parlano, intanto, di una catastrofe finanziaria. Sono 158.515 i clandestini sbarcati dall’inizio dell’anno (+ 13% rispetto al 2015); e 171.938 gli stranieri ospitati nei centri di accoglienza, a cui vanno sommati 19.429 sedicenti «minori non accompagnati». Le richieste d’asilo «confermano il trend (drammatico) dello scorso anno e sono pari a 72mila nei primi 8 mesi del 2016».