Il pizzaiolo che studiava da terrorista islamico

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Sul caso degli immigrati islamici arrestati oggi dai Ros a Cassano d’Adda e Finale Ligure, interessante notare che dalle indagini è emerso che il gruppo di immigrati cercava di dissimulare totalmente, nella vita quotidiana, la propria ideologia radicale, con atteggiamenti, abitudini, stili di vita e abbigliamento che non facessero pensare all’appartenenza all’Islam.

Nell’Islam si chiama Taqiyya, ossia nascondere, dissimulare, apparire ambigui e dire menzogne. Si può fare in nome del jihad nei confronti degli infedeli.

I tre nordafricani arrestati stamane a Finale Ligure, Torino e Cassano d’Adda, erano immigrati apparentemente ben integrati in Italia: volevano apparire così.

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Quello preso a Finale Ligure svolgeva la professione di pizzaiolo ed appariva ben integrato nella comunità del savonese anche se aveva addirittura giurato fedeltà al califfo Al Baghdadi.

Taqiyya, da Wikipedia: “La taqiyya indica, nella tradizione islamica è la possibilità di nascondere o addirittura rinnegare esteriormente la fede, di dissimulare l’adesione a un gruppo religioso, e di non praticare i riti obbligatori previsti dalla religione islamica (ad es. la Ṣalāt). Il fine consiste nel non destare sospetti, simulando un atteggiamento accondiscendente e non antagonista, all’interno di una comunità “ostile” verso il singolo credente o l’intera comunità. Il termine arabo è traducibile in ambiguità o dissimulazione, menzogna”.

Sono tra noi.