TORINO: QUARTIERI IN BALIA DI SPACCIATORI, PROTESTE

Vox
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“San Salvario non deve morire”. Queste le disperate parole che ieri, sabato pomeriggio, hanno chiamato a raccolta i residenti del quartiere, a fianco degli attivisti dei Comitati di quartiere, non solo del San Salvario Bramante ma anche del Comitato Ex-Moi Lingotto, del Comitato Noi di Barriera e di Parella. Tutti insieme a protestare contro lo stato di abbandono ormai endemico e l’assedio di spacciatori e criminali

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“La situazione è ormai al limite – commenta il portavoce del Comitato San Salvario Bramante e promotore della rete tra comitati Matteo Rossino – non c’è più alcun dubbio ormai. Nonostante le nostre ripetute iniziative e gli sforzi che durano ormai da anni per portare l’attenzione delle istituzioni su questa zona popolare di un quartiere che la sinistra ha rivestito dei lustrini del multietnico politicamente corretto, è evidente che manca la volontà di agire. I residenti scendono sempre più numerosi in strada con noi, oggi eravamo molti e alle prossime saremo ancora di più, eppure nessuno ritiene di dover fare qualcosa”.

Presente una delegazione di CasaPound Italia con il coordinatore regionale Marco Racca: “È gravissimo il tentativo che è stato posto in atto dalla Questura di non farci manifestare. Uno Stato che cerca di tacitare i propri cittadini ha evidentemente dei seri problemi. Eppure nonostante tutto noi siamo qui, militanti e cittadini di ogni quartiere, a urlare forte e chiaro a tutti che questa è la nostra terra e la nostra città e che nessuno può impedirci di manifestare. La giornata di oggi lo ha ben rappresentato: si sta creando una rete di cittadini e di italiani che sono stufi di subire. E non ci fermeremo fino a che non ci saremo ripresi la nostra città”.