BARI: E’ EPIDEMIA DI TUBERCOLOSI IN CENTRO PROFUGHI, CENTINAIA A RISCHIO

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Nel Centro accoglienza richiedenti asilo di Palese è panico per una malattia ormai scomparsa da tempo nel nostro territorio. È stato registrato – infatti – un numero di casi di tubercolosi “superiore alla norma”. Le ragioni – secondo quanto appreso da fonti interne alla struttura – potrebbero essere legate alle mutate modalità di accoglienza decise dalla Prefettura che destinano al Cara di Bari clandestini di nazionalità eritrea.

Si sta procedendo in questi giorni quindi all’esecuzione dei test Mantuox, screening per verificare la presenza di una infezione, anche latente. È partita inoltre la richiesta per effettuare radiografie del torace a tutti i nuovi ospiti qualora presentino dei sintomi sospetti: con costi enormi. Una necessità quella della diagnosi tempestiva che tiene conto del fatto che gli ospiti sono liberi di entrare e uscire dal centro e quindi di entrare in contatto con altre persone.

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E pensare che Angelina asserisce che i controlli li fanno sulle navi…si, come no.

I dipendenti del Cara saranno – inoltre – sottoposti a un nuovo screening a tre mesi dal precedente e alle opportune indagini nel caso si rendessero necessarie, data la situazione considerata di emergenza.

Insomma, centinaia di esami solo in un centro. Costi che pagano i contribuenti.