Prof si augura morte estremista islamico e offende Boldrini: questi deputati la denunciano

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L’articolo che segue, è tratto dal dorso veneto del Corriere, ed è una invereconda marchetta. Nonché un linciaggio mediatico di una professoressa fatto esclusivamente sulle denunce di due esponenti di un partito estremista come SEL:

VENEZIA – Attacca i bambini musulmani, da eliminare perché «tutti futuri delinquenti, da estirpare alla radice», i migranti in arrivo, ai quali augura «di affogare», e l’accoglienza di quanti fuggono dalle guerre, considerati «la peste del terzo millennio». La pagina Facebook della prof. Fiorenza Pontini, veneziana, è un florilegio di invettive contro gli stranieri, improperi contro Renzi e Brugnaro e ricordi nostalgici di Benito Mussolini, mescolati a immagini di cagnolini teneri e tavole imbandite. Peccato che la donna, 59 anni e due figli, esprima con assoluta naturalezza i suoi pensieri, secondo le accuse, anche davanti agli alunni del liceo Marco Polo in cui insegna. A denunciare il caso sono stati oggi i deputati di Sinistra Italiana Giulio Marcon e Celeste Costantino, chiedendo indagini e un’ispezione ministeriale urgente. Dalla dirigenza scolastica regionale si smentisce che qualcuno, sino ad ora, abbia segnalato comportamenti impropri dell’insegnante.

Un collaboratore dei due deputati ha raccolto nel tempo i commenti increduli di alunni e insegnanti della professoressa. Racconti, sotto promessa dell’anonimato, che dicono come l’insegnante non si faccia riguardi a esporre dalla cattedra le sue idee. Prima al liceo Foscarini e ora al Marco Polo. Nei post che compaiono in rete, la donna rivolge parole tutt’altro che gentili nei confronti di molti politici italiani, da Laura Boldrini a Matteo Renzi, da Beatrice Lorenzin al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Per lui, si sussurra, sarebbe passata da una timida simpatia, tanto da scendere in politica con la lista «MestreVenezia-due grandi città», alle invettive più crude, dopo aver scoperto che il primo cittadino-imprenditore aveva sposato la causa della non separazione del capoluogo lagunare da Mestre. Ma le frasi più choccanti sono riservate ai migranti. Alla notizia del malore di un imam portato in ospedale si augura il 18 agosto: «almeno morissero tutti»; il 20 agosto è dispiaciuta sentendo «che più di qualche profugo si salva. Questa invasione è la peste del terzo millennio, con la differenza che la malattia è stata sconfitta questa ce la terreno ad infinitum».

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Se la prende poi con i vigili urbani, colpevoli di essere troppo teneri, in fatto di sanzioni, con gli stranieri.
«Se scrivo che siete degli inetti e ignoranti sono buona. Siccome dai bambini non beccate un centesimo – è l’accusa – li fate sgomberare ma ai commercianti abusivi neri o di qualsiasi altra razza permettete qualsiasi porcheria. Infami schifosi corrotti andare a cagare». Il 15 luglio si lascia andare all’ennesima frase razzista: «musulmani tutti delinquenti vanno estirpati alla radice». Secondo i parlamentari SI un post, cancellato peraltro in queste ultime ore, riportava il 22 luglio il suo personalissimo concetto di solidarietà: «bisogna eliminare anche i bambini dei musulmani tanto sono tutti futuri delinquenti». I due esponenti politici in una interrogazione rivolta al ministro dell’istruzione chiedono l’apertura di una indagine e un’ispezione al Marco Polo «per verificare se la docente di lingua inglese si esprima allo stesso modo quando insegna». «Al di là del disgustoso linguaggio di stampo razzista, violento e apertamente fascista, che di per sé meriterebbe una sanzione adeguata e probabilmente un intervento della magistratura per l’aperto incitamento all’uccisione, allo sterminio e alla pulizia etnica – concludono Marcon e Costantino – ci preme mettere al riparo i più giovani dalle eventuali ricadute che una simile gretta e infame predicazione di odio e xenofobia può avere sui percorsi formativi».

Dei due sellini Marcon e Costantino (che è un’abusiva in Parlamento) parleremo un altro giorno. Intanto ci preme notare come un giornale si permetta di riportare le tesi di una sola parte, senza dare voce all’altra parte, e di come, questo giornale, storpi le frasi trasformando ad esempio il ‘dispiacere’ (sarà reato essere dispiaciuti?) per l’arrivo di clandestini in un “speriamo che muoiano tutti”.

Quando all’Imam ricoverato, trattasi di un noto estremista islamico. Del quale ora, sappiamo, Corriere e SEL tengono alla salute.

Ma forse, quello che più sfugge al giornalista/killer che ha scritto l’articolo e ai due spioni (e al loro portaborse che passa il tempo su Facebook e a raccogliere informazioni anonime) è che quello che ha scritto la prof, depurato dall’eccesso verbale da social network, è quello che pensa la maggioranza degli Italiani.